Sono convinta che in ogni famiglia italiana ci sia almeno una di queste singolari personalità.
– La zia che cambia casa con la frequenza con cui una mamma cambia il pannolino al figlioletto di due mesi.
– Il cugino che non hai mai visto, anzi che non si è mai fatto vedere, e che su Facebook (lì si fa vedere) dichiara due terzi della sua età, la professione più in voga al momento e ha la foto del profilo che rivela il suo inequivocabile orientamento sessuale.
– La sorella che ogni due anni cambia lavoro, non tanto per cambiare aria, ma perché falliscono le aziende per cui lavora; per questo motivo sorge il sospetto che sia lei a portare sfortuna.
– Il padre che viaggia così spesso per lavoro che a volte si dimentica di avvisare i familiari dei suoi spostamenti, per cui potrà capitare di non vederlo tornare per l’ora di cena e telefonargli chiedendo: “Verso che ora torni?”; lui risponderà tranquillo: “Veramente sono a Londra, non te l’avevo detto?!”.
– La compagna di un cugino di secondo grado che è sempre pronta a commettere gaffe, perciò sarà naturale ricevere a Natale un top nero di pizzo destinato alla sua cara amica di musica.
– Il fratello che è sempre in ritardo, per cui sanno tutti che se si vuole invitarlo a cena bisogna dirgli un orario compreso tra mezzogiorno e l’una e mezza del pomeriggio… certi che arriverebbe per le sette di sera con scuse del tipo “ho sbagliato strada tre volte per colpa del navigatore satellitare”.
– La madre che pensa sempre a mangiare e a far mangiare; appena sveglia chiederà al marito e ai figli: “Cosa vuoi mangiare oggi?”… e quando le telefonerà una sua amica proponendole la meta di una gita culturale risponderà: “Sì, va bene, possiamo andare a mangiare la porchetta, lì la fanno buona”.
– Lo zio instabile che ogni anno si pone i soliti quesiti esistenziali: “Vendo o non vendo il camper?”, “Vado a vivere a Torino, nella casa di campagna marchigiana, o resto a Bologna?”, “Riprendo la relazione con la mia ultima fidanzata o cerco nuove avventure?”.
– La cugina single che, da quando ha scoperto che una sua collega conobbe suo marito al supermercato, frequenta con una certa assiduità l’ipermercato vicino a casa.
– Il lontano parente che parte per una trasferta di lavoro, distante 300 km da casa, e una volta giunto quasi a destinazione ti telefona disperato dicendoti: “Sono qui in mezzo alle montagne, senza benzina nella macchina, senza soldi e documenti perché ho dimenticato a casa il portafoglio, potresti chiedere al tuo amico che abita a 60 km da qui se può venire a portarmi qualcosa?”.